L’utilizzo del “femtolaser” insieme alla facoemulsificazione. E’ la nuova frontiera della chirurgia della cataratta che promette migliori risultati di recupero della vista compromessa dal processo di opacizzazione del cristallino in massima sicurezza per il paziente.
Nella clinica Oculistica del policlinico Gemelli di Roma viene impiegata da sei mesi in via sperimentale e su casi selezionati. I primi risultati sono soddisfacenti e saranno presentati da Aldo Caporossi, direttore della clinica Oculistica della Cattolica, a Firenze durante il congresso di chirurgia della cataratta che si svolge in questi giorni.

La prevalenza della cataratta aumenta con l’età. Circa il 40% dei soggetti tra 55 e 64 anni sviluppa la patologia: questa percentuale raggiunge il 90% in quelli di età superiore ai 75 anni. Le donne sono più colpite. Per queste ragioni e per la continua ricerca di risultati sempre più soddisfacenti per il chirurgo e il paziente, negli anni si è assistito ad un continuo e progressivo miglioramento della tecnica di facoemulsificazione (metodica impiegata per frantumare e aspirare la cataratta all’interno dell’occhio e poi introdurre una nuova lente sostitutiva attraverso una piccola incisione di 2mm).

«A oggi le nostre sale operatorie sono dotate dei più evoluti facoemulsificatori prodotti – spiega ancora Caporossi – e l’intervento di cataratat con tecniche micro-incisionali consente un immediato recupero anatomico e funzionale per l’occhio, con un ottimo comfort e un elevato grado di soddisfazione per il paziente. La tecnica ha portato a risultati refrattivi che consentono la modulazione della necessità di occhiali nel post operatorio».