La Roma vince il derby più anomalo di sempre nell’Olimpico con le curve vuote e resta in scia dell’Inter capolista, a 1 punto dalla vetta della classifica. La Lazio, invece, perde il 3° match consecutivo in campionato (il 6° in 12 gare) e si allontanna dalla zona Champions. Sul risultato, meglio chiarirlo subito, pesa il rigore concesso da Tagliavento per fallo di Gentiletti su Dzeko. L’intervento è stato però commesso fuori area. L’arbitro di Terni, senza avere la giusta collaborazione dal guardalinee Manganello, permette ai giallorossi di andare presto in vantaggio grazie alla trasformazione dello stesso Dzeko.

A quel punto, però, il direttore di gara persevera. Sentendosi in colpa per l’errore, non assegna il secondo giallo, prima della mezzora, a Gentiletti che ferma Gervinho scappato in contropiede. La Lazio, comunque, fa poco per rientrare in partita e Pioli perde ancora contro Garcia. Il francese, imbattuto nei derby, sceglie meglio gli uomini: De Rossi in tribuna, Maicon in panchina, Florenzi e Keita, quest’ultimo assente da un mese e mezzo, in campo solo nella ripresa.

Rinuncia in partenza a chi non sta bene: nessun italiano nella formazione titolare. Il collega, invece, forza il rientro di Parolo che non è al top e inserisce tardi Keita . Il 4-3-3 della Lazio risulta statico e scontato, il 4-2-3-1 della Roma compatto ed efficace. Le ripartenze giallorosse sono nuovamente decisive: Gervinho, in velocità, va a chiudere la gara dopo un’ora abbondante. La difesa biancocelseste crolla: 20 gol subiti e penultima della serie A. Quella giallorossa, per la seconda volta in questo torneo, non incassa reti. Anche a Frosinone, il 12 settembre, finì 2 a 0. Secondo derby, stesso risultato.

(IlMessaggero)