La proroga a metà settembre dei termini di versamento della prima rata Tasi vale per tutte le abitazioni di Roma. Ma è bene ricordare che, sulle seconde case, alla tassa sui servizi indivisibili si accompagna l’Imu.

E quella (che pesa per il 10,6 per mille sulla rendita catastale) andrà comunque regolata entro il 16 giugno.

Mentre il restante 0,8 per mille di Tasi che il Comune applicherà per finanziare sgravi in favore delle famiglie a reddito medio-basso sarà diviso a metà fra settembre (in acconto) e dicembre (con il saldo di fine anno).

Per i proprietari di prima casa (escluse dall’Imu), la sola cosa che cambia sono i tempi dei versamenti. Saltato l’appuntamento di metà giugno, il 2,5 per mille sarà diviso in parti uguali tra metà settembre e dicembre. Come prevede il bilancio messo a punto dal Campidoglio. In queste ore, l’amministrazione si interroga sugli effetti che lo slittamento produrrà sulle casse erariali.

Secondo uno studio, la tassa sui servizi indivisibili costerà in media 410 euro contro i 537 versati per l’imposta comunale sugli immobili. Con un risparmio secco di 127 euro. Tuttavia, su questo fronte, è necessario attendere le scelte della giunta che ha promesso di concedere sgravi fiscali per i proprietari meno abbienti.

La vecchia Imu prevedeva infatti una detrazione fissa di 200 euro per ciascun immobile più 50 euro per ogni figlio a carico. Un meccanismo che alleviava il carico su molti romani fino ad annullarlo del tutto in diversi casi.

(Il Messaggero)