La Passione di Cristo rivive in uno dei borghi più affascinanti della provincia di Rieti. Quello che va in scena dal 2010 a Oliveto Sabino non è una rappresentazione tradizionale, ma un evento che riesce ad attrarre tutti i visitatori in un’atmosfera coinvolgente, trasformandoli in protagonisti stessi dello spettacolo; un evento di carattere religioso ma allo stesso tempo culturale, aggregativo, turistico e gastronomico che inizia sabato 24 marzo dall’ora di pranzo fino a tarda sera.

Chi deciderà di raggiungere il paese a 20 km di distanza da Rieti e dalla Valle Santa, a 7 dal Lago del Turano e a 70 da Roma, potrà assaggiare la cicerchia con patate, la pancetta alla pizzaiola e le ciambelline al vino che saranno servite nell’antico forno comunale e nella vecchia macelleria; grande spazio sarà dato anche ai venditori dei prodotti della terra sabina come olio, tartufo e vino, mentre un gruppo di musica medievale e celtica si esibirà in una piazza del borgo.

La festa entrerà poi nel vivo alle 20.30, quando l’illuminazione pubblica sarà spenta per far posto alle fiaccole e alle luci di scena: con oltre 100 figuranti si partirà nella piazza ai piedi del paese con l’Ultima Cena, l’Orto degli Ulivi, il Sinedrio e il Pretorio, per poi raggiungere la piazza della chiesa per il Calvario.   Tutto ciò che ruoterà intorno all’evento – la preparazione delle scene, con una pesantissima croce per rendere la fatica che fece Gesù nel portarla, gli effetti video e l’impianto audio – è stato ideato e realizzato negli anni dagli stessi figuranti e tecnici locali, che otto anni fa iniziarono a fantasticare attorno all’idea di realizzare la rievocazione della Passione in un angolo magico della Sabina.

In occasione della Passione sarà attrezzata un’area dedicata ai camperisti, che potranno usufruire anche di un comodo servizio navetta per raggiungere il borgo famoso per il suo olio extravergine d’oliva e dominato dal palazzo signorile del 1400, di proprietà della nipote del generale Armando Diaz. Per chi volesse trascorrere qualche ora in più da queste parti, meritano una visita Rocca Sinibalda con il suo splendido castello e Monteleone Sabino, che conserva i resti dell’antica città di Trebula Mutuesca e il Santuario di Santa Vittoria.

(Repubblica.it)