E’ sempre più vicina alla base l’AstroTAC, il macchinario di ultima generazione che mentre esegue l’esame diagnostico trasporta i piccoli pazienti in viaggio nello spazio, tra stelle e pianeti. Enel partecipa alla Campagna “Ospedale senza dolore” con un’importante donazione di 500 mila euro alla sua onlus, Enel Cuore, insieme alla quale l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù raggiunge metà dell’obiettivo: raccogliere un milione di euro per l’acquisto di una TAC multistrato in grado di ridurre significativamente il ricorso all’anestesia e di contenere paura, ansia e stress nei bambini e nei loro genitori.

Durante la scansione, la velocissima “navicella” porterà i piccoli pazienti – astronauti coraggiosi – in un luogo pieno di stelle e di suoni e, dietro la finestra, dalla base spaziale, il personale di terra saluta. Un macchinario sofisticato e un ambiente che recuperano la magia e la suggestione degli astri per prevenire l’insorgenza del dolore e ridurre al minimo la sua percezione durante un esame diagnostico altrimenti traumatizzante.

La nuova TAC è destinata alla sede del Bambino Gesù di Palidoro dove si sta allestendo lo spazio ad hoc – la “base spaziale” – che la ospiterà. Con la TAC multistrato è possibile visualizzare in maniera dettagliata non solo gli organi interni del corpo umano, ma anche le strutture vascolari e la grande velocità di acquisizione dei dati (ad esempio scansioni di 16 cm di un torace di un lattante vengono eseguite in 0,35 secondi) consente di limitare il ricorso all’anestesia nei pazienti che non riescono a rimanere fermi per il tempo necessario ad eseguire questo tipo di esame.

«In occasione delle festività natalizie – dichiara Patrizia Grieco, Presidente Enel – abbiamo deciso di sostenere un progetto destinato ad alleviare le sofferenze dei bambini e a rafforzare il legame speciale tra Enel e l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Dopo la realizzazione del Reparto di Diabetologia, resa possibile grazie a Enel Cuore, siamo lieti di dare ancora una volta un contributo determinante, partecipando all’acquisto dell’AstroTAC che, grazie alle sue caratteristiche, allevierà il disturbo degli esami per i piccoli pazienti. Il nostro futuro passa attraverso i bambini di oggi; è quindi essenziale sostenerli sempre, soprattutto in un momento difficile come quello della malattia».

«Un ringraziamento speciale a Enel per questo nuovo, generoso contributo a sostegno del Bambino Gesù e in particolare della Campagna “Ospedale senza dolore”» afferma il Presidente del Bambino Gesù, Giuseppe Profiti. «L’ospedale senza dolore non è solo una buona intenzione. E’ innanzitutto un diritto dei bambini, riconosciuto dalla Carta dei diritti dei bambini in Ospedale. E’, dunque, un dovere morale per il nostro Ospedale, per tutti gli Ospedali e per i reparti pediatrici. Alleviare il dolore dei bambini – quello fisico ed emozionale – significa alleggerire, almeno in parte, l’angoscia e le preoccupazioni di chi gli sta vicino, dei loro genitori. Perché quando un bambino si ammala, anche i genitori hanno bisogno di cure».

Dalla TAC alla APP, tanti strumenti per allontanare il dolore

Per prevenire e ridurre il dolore l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha istituito il Comitato Ospedale Senza Dolore ed elaborato un protocollo unico per la gestione del dolore in ospedale. Ha attivato un ambulatorio dedicato alla terapia del dolore. Ha aperto le sale operatorie alla presenza dei genitori, consentendogli di accompagnare i loro bambini prima dell’intervento. La stessa cosa è stata fatta con le terapie intensive.

Sono state sviluppate ed estese le tecniche di chirurgia mini-invasiva che consentono di ridurre il dolore post-operatorio e la durata del ricovero. E’ stato promosso il “prelievo con un sorriso” (l’insieme delle modalità per ridurre la paura nei piccoli di affrontare il prelievo di sangue) e la tecnica della “sedazione cosciente” (tramite protossido d’azoto) come alternativa all’anestesia generale.

800 famiglie sono state coinvolte nel monitoraggio e valutazione a distanza del dolore dei figli dimessi dall’Ospedale dopo un intervento chirurgico. Unico di questo tipo in Italia, il progetto si avvale in via sperimentale di una APP per smartphone e tablet che consente ai genitori e agli stessi bambini di interagire in tempo reale con il personale sanitario.