Festival Europeo del Cibo di Strada
6-7-8-9 ottobre, Roma
Via Oceania, laghetto dell’Eur
Ingresso gratuito

Dopo il successo delle scorse edizioni, GNAM! Arriva a Roma con lo street food d’eccellenza e un’area dedicata alla solidarietà. Quattro giorni di percorsi e scoperta tra apefood, food truck e stand ricchi di eccellenze culinarie, sullo sfondo di una delle più belle passeggiate di Roma. E a cucinare la loro famosissima amatriciana, anche i cuochi di Ma-tru, uno dei ristoranti più famosi di Amatrice. L’incasso sarà devoluto totalmente alla ricostruzione delle aree terremotate e delle attività lavorative della zona.

Arriva a Roma, dal 6 al 9 Ottobre, in via Oceania presso il laghetto dell’Eur, GNAM! Festival Europeo del Cibo di Strada.
Dopo il successo delle scorse edizioni, GNAM! arriva a Roma con i suoi percorsi di gusto nello street food di qualità Made in Italy ed internazionale. Prima del suo sbarco in Europa, la rassegna fa tappa nella Capitale, per una quattro giorni di degustazioni ‘on the road’, in un itinerario ideale attraverso i prodotti tipici delle Regioni italiane, da Nord a Sud, e le golosità delle cucine internazionali, accolte in un’area dedicata.

Da giovedì 6 a domenica 9 ottobre, il laghetto dell’Eur ospiterà apefood, food truck e stand ricchi di specialità regionali, selezionati in base alla qualità dei prodotti offerti e degli ingredienti utilizzati. Dal cuoppo di fritto campano celebrato nei romanzi di Matilde Serao alle arancine di Montalbano descritte da Camilleri. Se mancate da quella Sicilia che si sveglia tuttora con una colazione servita nel paniere, da issare sul balcone colmo di brioche alla granita di limone fresca, o se avete perso nella memoria estiva il sapore del panzerotto pugliese da gustare condito dal profumo di mare, sulle scogliere bianche o tra le chiese barocche, GNAM! è un appuntamento che non potete mancare.

Vi aspettano gli arrosticini abruzzesi memori di tante transumanze, faticose e inebrianti, i supplì delle periferie pasoliniane di questa Roma ancora eterna e viva, celebrata anche attravero la fragranza perfetta dei carciofi alla giudia e la gustosissima semplicità di pizza e mortazza.
Tutti potranno tornare a scoprire i sapori delle loro terre: la bombetta della Valle d’Itria, lo gnocco fritto emiliano, il pastin veneto, la pizza ligure, i gofri piemontesi e i panini che hanno sfamato intere generazioni come il lampredotto fiorentino, il pane câ meusa o il pane e panelle della Sicilia. Senza contare i dolci: un intero banco è specializzato in profumatissima pasticceria da asporto napoletana.

Lo street food è, oggi, frutto di una rivisitazione, di un anelito al ritorno del valore primario del cibo, non più riempitivo, ma gusto e piacere umano. È anche educazione al rispetto di tutte le culture, che si esprimono a tavola nel modo più immediato. Nell’isola internazionale di GNAM!, saranno accolti i sapori e le tradizioni culinarie delle cucine internazionali: churrascarie brasiliane, specialità messicane come tacos e burritos, paella e tapas spagnole e specialità greche, come moussaka e gyros pita.

L’ingresso è gratuito. Sono previsti anche incontri tematici e degustazioni tipiche.

Gli orari
Giov 6 ottobre: 18.00 (inaugurazione) – 24.00
Ven 7, Sab 8 e Dom 9 ottobre: 11.00 – 24.00

Street food, solidarietà e lotta alle mafie
Ospite d’onore dello Gnam è Daniele Bonanni titolare della storica trattoria di Amatrice Ma-Trù, cui tutti hanno espresso grande cordoglio e solidarietà per i lutti subiti e per l’immenso patrimonio perduto. A lui e ad un gruppo di volontari dell’area colpita duramente dal terremoto lo Gnam! Festival Europeo del Cibo di Strada ha offerto un’area gratuita completa di cucine e tavoli antistanti per cimentarsi nella famosa originale amatriciana e altri piatti tipici. L’incasso, tolte le spese, sarà devoluto totalmente alla ricostruzione delle aree terremotate e delle attività lavorative della zona.
Altro fiore all’occhiello dello Gnam è l’Antica Focacceria San Francesco di Palermo. Non è una focacceria qualunque, ma una vera e propria icona del gusto, ai cui tavoli sedevano costantemente gli scrittori Leonardo Sciascia e Luigi Pirandello, mentre, in tempi recenti, è stata frequentata anche dai giudici Falcone e Borsellino, diventando, per questo, un simbolo della lotta alla mafia.

I prodotti tipici regionali
Per la Sicilia: cannoli, arancine, panelle, sfincione, pane e panelle, pane ca meusa, creme di pistacchio, cassatelle, cassatine. Per la Calabria: ‘nduja, tartufo della Sila, crema di cipolla di Tropea. Per la Puglia: taralli di ogni tipo, bombette di capocollo della Valle d’Itria alla brace, pettole, pasta fritta ripiena, panzerotti. Una vasta rappresentanza lucana ci delizierà con la salciccia locale e i peperoni cruschi a indicazione geografica tipica. Molte le specialità campane: mozzarelle e hamburger di bufala, cuoppi fritti e pizza fritta. Immancabili gli arrosticini abruzzesi e le olive ascolane per le Marche. Per il Lazio grande attesa per il noto Pizza e Mortazza e per uno specialista dei difficilissimi carciofi alla giudia. La Toscana ci aspetta con lampredotto e l’hamburger di chianina, ma anche con pesce fritto direttamente dal porto. L’Emilia con lo gnocco fritto e le piadine. Per la Lombardia c’è la polenta da assaggiare. Vi saranno infine panini di ogni tipo, da quello con il polpo al classico hamburger.

Street food, non solo un trend
Molto più di una moda: le persone che mangiano in strada nel mondo superano il miliardo. In alcuni Paesi, soprattutto nelle grandi città orientali, come Seul o Bangkok, le persone sono abituate a mangiare sempre in strada. Quello che non sappiamo è che siamo stati noi occidentali, dai greci agli antichi romani, a inventare il “cibo di strada” con i fritti al cartoccio di cui parla anche Apicio nelle sue ricette. E viaggiando, fin da allora, nell’antico Egitto e in Medio Oriente, il cibo di strada è il primo contatto con la cultura di un Paese, come accade ancora oggi.
In Italia, e a Roma in particolare, il cibo di strada non rappresenta solo un trend, ma una rivisitazione di piatti umili all’insegna della qualità.

I numeri
La cultura del cibo di strada ha avuto il suo boom in questi anni di crisi crescendo del 17% tra il tra il 2008 e il 2016 (dati Coldiretti) .
Quest’anno (2016 sul 2015) sono aumentati del 13% gli esercizi specializzati nella preparazione di cibo per il consumo immediato nel nostro Paese. Nel 2016 risultano infatti registrate in Italia 2.271 imprese di ristorazione ambulante. Le regioni con il maggior numero di venditori ambulanti di cibi e bevande regolarmente registrati sono la Lombardia (288 imprese; un anno fa erano 228), la Puglia (271 imprese; un anno fa erano 261) e il Lazio (237 imprese; un anno fa erano 218).