La Galleria nazionale d’arte moderna presenta una rassegna dal titolo

La forma della seduzione. Il corpo femminile nell’arte del ‘900, che comprende una selezione di circa 130 opere, provenienti dalle collezioni
della Galleria.
Il percorso si articola in cinque sezioni dedicate a particolari aspetti della seduzione esercitata dal corpo
femminile così come molti artisti, spesso diversissimi tra loro, l’hanno interpretata, convergendo verso una
prospettiva “deformante” che ne esprime la forza travolgente e per certi aspetti eversiva. Si innesta qui la
provocatoria lettura che della seduzione ha offerto il sociologo francese Jean Baudrillard, secondo il quale
essa non appartiene alla sfera della natura, ma a quella dell’artificio e insieme a quella del segno e del
rituale.


La prima sezione, dal titolo “le belle apparenze”, presenta opere in cui il nudo femminile, quantunque
esaltato da linee morbide e sinuose, e da pose languide e accoglienti, proprie della rappresentazione
“classica” del tema, viene ormai già declinato nel linguaggio inquieto delle avanguardie, in fuga da norme e
convenzioni, alla ricerca semmai di trasgressione e provocazione, che in Modigliani, autore di raffigurazioni
femminili tra le più sensuali e, appunto, seducenti, e nelle modelle fotografate in pose provocanti da Man
Ray trovano esiti dirompenti.
La seconda sezione, intitolata “seduzione/sedizione”, introduce alla eclissi del corpo, alla progressiva
destrutturazione, nell’arte, della figura. Nelle opere, tra gli altri, di Gino Severini, Giuseppe Capogrossi,
Carlo Carrà, Renato Guttuso, Manzù, Victor Brauner, Eric Heckel, Joan Mirò, Enrico Prampolini, il genere
artistico del nudo femminile viene riformulato secondo logiche diverse dal naturalismo. Ora l’arte ha come
fine la continua sperimentazione che persegue servendosi del geometrismo, del monumentalismo, del
dinamismo e della scomposizione cubista. Gli autori di area surrealista, ben presenti nella rassegna grazie al
fondo donato al museo da Arturo Schwarz nel 1998, offrono spesso un’immagine fortemente deformata
della sessualità femminile. Infatti, la leggibilità della realtà è intaccata dall’interferenza dell’inconscio,
conducendo all’autodistruzione e alla cancellazione del corpo così come tradizionalmente l’arte l’aveva
raffigurato, sino alla sua deformazione ai limiti del mostruoso.
La terza, dedicata all’“oggetto del desiderio”, attesta come la seduzione assuma le forme di particolari
anatomici sessuali, ma anche di oggetti-feticcio. Si parte dalla rappresentazione di parti anatomiche
femminili, spesso decontestualizzate, per giungere agli oggetti comuni investiti di implicazioni erotiche:
dalla bambola di Hans Bellmer, alla donna-scarpa di Salvador Dalì, all’Objet mobile di Max Ernst.
La sezione “la bella e la bestia” allude all’incontro, e alla sovrapposizione dell’elemento umano con quello
animale, o comunque non umano. È una confusione che ha sempre attratto e spaventato, e che nel gioco
della seduzione esercitata dal nudo femminile, offre molteplici approdi: dall’inconscio e dall’automatismo
di Surrealisti come Breton e Masson al simbolismo di Picasso.
“La bella addormentata”, infine, è il titolo dell’ultima sezione, che allude all’attrazione esercitata dal corpo
femminile abbandonato nel sonno, fra vulnerabilità e passività. Il tema, trattato sin dall’antichità, raggiunge
in molte delle opere qui presentate un effetto straniante, come nei nudi trattati con linearità arcaizzante da
Modigliani o nelle ninfe dormienti di Giorgio De Chirico.

Mostra LA FORMA DELLA SEDUZIONE.
Il corpo femminile nell’arte del ‘900
Periodo 5 giugno – 5 ottobre 2014

Sede Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea

Viale delle Belle Arti 131, Roma
Ingresso per disabili: via Gramsci 71
Orari di apertura martedì – domenica dalle 10.30 alle 19.30
(la biglietteria chiude alle 18.45)
Chiusura il lunedì
Biglietto ingresso museo-mostra intero 12 euro, ridotto 9,50