Le prime simulazioni effettuate dai tecnici del Campidoglio danno risultati peggiori di quelli temuti: il gettito, nel passaggio dall’Imu alla Iuc, diminuirebbe di oltre 150 milioni. È per questo che l’assessore Daniela Morgante, l’altra sera, esce ben oltre le dieci dal Campidoglio: passo rapido e scura in volto, spiega solo che «come gettito, a dispetto delle previsioni, adesso abbiamo subìto una decurtazione tra il cinque e il dieci per cento». Pareggiare il minore gettito, con un bilancio già caratterizzato da tagli pesantissimi, appare impresa disperata: «Tutto si può fare, però certo abbiamo già sforbiciato molto…». Così, inevitabilmente, il timore è che vengano alzate le aliquote Tasi (il governo nazionale dà facoltà ai Comuni di farle crescere dal 2,5 al 3,5 per mille sulla prima casa e dal 10,6 all’11,6 per mille sulla seconda) anche se Morgante frena: «Al momento la nostra linea è di non toccarle».
Naturalmente la linea di non ritoccare le tasse ai romani era stata stabilita sulla base di un bilancio pluriennale che però, adesso, simulazioni alla mano, ha un minore gettito tra il 6 e l’8 per cento e, in valori assoluti, vede una «perdita» superiore ai 150 milioni di euro. Una mazzata per chi negli ultimi mesi ha lavorato con l’obiettivo di non aumentare la pressione fiscale.
Sul Bilancio 2014, per pareggiare il minore gettito della Iuc, potrebbero arrivare nuovi tagli: ma, allo stato, è difficile immaginare cosa sforbiciare.
Com’è evidente, il rischio di un innalzamento delle aliquote si fa, adesso, sempre più concreto. Anche se l’assessore Morgante al momento sta cercando di evitarlo, in considerazione del momento di crisi economica. Con un altro discorso, più politico, da avviare: chiaramente sarà l’Anci a trattare la questione con il governo nazionale ma appare chiaro che il piatto servito ai Comuni permette agli enti locali di aumentare le aliquote senza garantire maggiori servizi. Nel caso di Roma, infatti, un eventuale aumento della Tasi servirebbe per tornare ai livelli di gettito dell’era Imu.
In queste condizioni, la facoltà offerta dal governo di far crescere di un punto la Tasi su prime e seconde case rischia di diventare, per i comuni, quasi un obbligo. Il sindaco Marino annuncia che dalla prossima settimana comincerà l’esame del Bilancio 2014: «Con il governo proseguirà il confronto sul ruolo di Roma Capitale, l’amministrazione intende sollevare la questione dei costi che la città affronta per via del suo ruolo. Sul Bilancio 2014 le vere scelte dell’amministrazione».
(Corriere.it)