Ha lasciato che le acque del lago lo avvolgessero fino alla morte per non sentire più nessun dolore. Perché per i suoi 15 anni una microcar sfasciata in un incidente e la lite con il padre, gli era sembrato la fine di tutto. Ieri mattina, il lago ha restituito quel corpo da adolescente troppo fragile per sopportare il peso di un rimprovero.
Francesco mercoledì esce dalla sua casa al Torrino come fa quasi sempre per incontrare gli amici, si incontrano in viale America, davanti al Mc Donald’s. Hanno l’abitudine di passare lì i pomeriggi senza la scuola. La sera gli amici si salutano per tornare a casa, ed è l’ultima volta che si vedranno tutti insieme. Francesco si avvia verso il ponte che sovrasta il laghetto dell’Eur, il posto che ha scelto per morire.

Alle 23.30 un uomo che si trova da quelle parti sente il rumore di un tonfo, alza lo sguardo e intravede una persona che si getta dal ponte di via Cristoforo Colombo, spaventato chiama il 112.

Un litigio col padre legato alla sua microcar. E’ stato questo l’epilogo che ha spinto il giovane a suicidarsi. Il corpo è stato identificato nel pomeriggio dopo alcune ore che era stato portato alla riva dai vigili del fuoco.

L’autopsia sarà compiuta al policlinico Tor Vergata.

(IlMessaggero.it)