Un’Italia troppo brutta per essere vera: questo è l’augurio che ci facciamo e che rivolgiamo agli Azzurri di Prandelli, in vista di martedì prossimo e del decisivo match contro l’Uruguay. Eh si, perchè dopo la pessima ed incolore prestazione fornita ieri dalla nostra Nazionale al cospetto di un buono, ma non trascendentale Costarica, a questo punto per l’Italia diventa assolutamente fondamentale rimboccarsi le maniche in fretta e provare a dare tutto contro i sudamericani di Tabarez per poter rimanere dentro l’avventura mondiale.
Contro il Costarica Prandelli opta per il rientro di Buffon tra i pali, ci sono dal primo minuto anche Thiago Motta e Barzagli, fuori Paletta e Verratti, con Darmian dirottato a sinistra. I ‘Ticos’ rispondono dalla loro con un 3-5-2 molto ordinato e compatto. Che per gli Azzurri non si tratterà di una passeggiata di tutta salute, lo si capisce subito, basta attendere 7 minuti per vedere Borges colpire di testa sugli sviluppi di un angolo, alto. Il ritmo di gara è blando, certamente i 27 gradi dell’Arena Pernambuco non aiutano gli azzurri, che infatti sbagliano diversi passaggi e tocchi anche piuttosto elementari. La nostra Nazionale va in affanno sul gioco dei Costaricensi. Il centrocampo è in mano a Tejeda e a Ruiz e di conseguenza, col settore centrale azzurro in sofferenza, i palloni per Balotelli arrivano col contagocce. Dall’altra parte i ragazzi di Jorge Luis Pinto pressano molto alto, mandando in sofferenza i nostri giocatori. Alla mezz’ora però Pirlo riesce finalmente a lanciare al bacio il nostro Balotelli, ma l’attaccante del Milan si divora il goal del possibile vantaggio: SuperMario scatta sul filo del fuorigioco e raccoglie molto bene il lancio, salvo poi sciupare tutto con un pallonetto sbilenco ed inguardabile. Trascorrono 3 minuti e Pirlo ci riprova: ancora un lancio calibrato per i piedi di Balotelli, il cui tiro finisce però centrale e Navas può così salvare la porta del Costarica. Niente da fare, non è decisamente giornata per l’attaccante bresciano… Passata la paura, i nostri avversari si riorganizzano e si fanno pericolosi prima con Bolaños (36′, ci salva Buffon), poi con Ruiz (39′, ancora Buffon ci mette una pezza), e quindi con Duarte (42′). I minuti passano, il Costarica intensifica il ritmo e l’Italia soffre tremendamente. Così al 43′ i Ticos hanno da recriminare per un rigore sacrosanto su Campbell (fallo di Chiellini). Ma non c’è neanche il tempo di vedere tanti replay, perchè un minuto dopo l’Italia capitola: Bolaños crossa e Ruiz di testa sorprende Buffon. Non ci aiuta neanche la ‘goal technology’, che giustamente convalida la rete, visto che il pallone sbatte sulla traversa e poi oltrepassa totalmente la linea di porta.
La ripresa del gioco vede in campo Cassano, al debutto in un Mondiale. Ma soprattutto continua a vedere in campo una sola squadra, e purtroppo per noi non si tratta degli Azzurri…Campbell e Gonzalez mettono i brividi agli azzurri che neanche si trattasse di Pelè e Garrincha. Prova a combinare qualcosa Darmian, ma è decisamente troppo isolato. Pirlo ci prova su calcio da fermo senza ottenere molto. Il Costarica comincia intanto a godersi il vantaggio, umiliandoci con il ‘torello’ e con gli ”olè” del pubblico. Prandelli allora comincia ad inserire attaccanti, uno dopo l’altro, che neanche fossero caramelle. Ma i nostri avversari sono lì proprio a dimostrarci come per vincere le partite quello che conta è come si sta in campo, più che il numero degli attaccanti. Insigne e Cassano fanno intanto a gara per aggiudicarsi la Palma di ‘uomo inutile’ della partita. E quando al 93′ Brenes calcia fuori da buona posizione, il sospiro di sollievo dei tifosi azzurri la dice tutta sulla pochezza dell’Italia di Recife.