Atmosfere di fine secolo in questo museo piccolo ma prezioso, situato nel cuore di Villa Borghese e dedicato all’artista Pietro Canonica (1869-1959). Scultore di fama internazionale, appassionato di musica e compositore egli stesso, Canonica si forma nella Torino stimolante della fine dell’ottocento, per poi soggiornare a lungo presso le corti d’Europa dove l’aristocrazia gli commissiona ritratti e monumenti celebrativi.

Come in un libro, infatti, diversi sono i capitoli che questo Museo offre alla lettura del visitatore:l’appartamento privato di Pietro Canonica, al primo piano, ricco di arredi pregiati e quadri dell’ottocento piemontese, che ci  racconta l’universo intimo delle memorie e degli affetti personali dell’artista; lo studio dello scultore, al piano terreno, una fonte ancora viva e palpitante di ispirazione, testimonia la perizia tecnica del Canonica, che ormai novantenne, lascia sul tavolo da lavoro le spatole sporche di creta e gesso, davanti all’ultima sua fatica, il bozzetto del monumento a Paisiello; infine le sale espositive dove è possibile ammirare gran parte delle sue opere: bozzetti, modelli, calchi, sculture, dai piccoli busti alle grandi statue equestri, in una raccolta che oltre ad essere un viaggio nella storia tumultuosa di fine ottocento-primo novecento, è anche un percorso didattico-informativo sulle diverse fasi e i diversi processi di lavorazione nell’arte della scultura.
Una vita, dunque, quella di Pietro Canonica, tutta dedicata all’arte e dall’arte interamente riconsegnata al pubblico.

 

Il deposito delle sculture di Villa Borghese raccoglie circa ottanta opere provenienti in gran parte dalla Collezione Borghese, originariamente ubicate a decoro del parco. Tra il 1986 e il 1999, per ragioni di sicurezza, le sculture sono state rimosse dalle loro sedi originarie, sostituite da copie, e ricoverate in un deposito all’interno del Museo Pietro Canonica. Ben presto tuttavia per il sopraggiunto dissesto della copertura di questo ambiente, le opere sono state spostate nell’adiacente giardino inferiore del museo, dove sono rimaste per quasi un decennio.

Nel 2010, grazie ad un complesso recupero architettonico del vano, che ha saputo coniugare le necessità tecnico strutturali con la ricerca di una suggestione estetica, è stato possibile ricoverare nuovamente gran parte delle opere in uno spazio finalmente idoneo alla loro conservazione e valorizzazione. L’attuale area espositiva è costituita dallo spazio aperto, il citato giardino inferiore del Museo Canonica, là dove sono rimaste sculture per dimensioni non trasferibili all’interno, o di minor pregio, e uno spazio chiuso, per il quale è stato progettato e realizzato un allestimento estremamente razionale, in funzione della necessità di ricoverare quante più opere possibili, mantenendo al tempo stesso la possibilità di accesso per i mezzi adibiti alle eventuali movimentazioni, in vista di prestiti o restauri.

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