Nelle scuole romane, materne ed elementari, sbarcano i menu europei: un progetto dell’assessorato capitolino alla Scuola che da qui a giugno sperimenterà piatti della tradizione gastronomica del Vecchio continente.

L’iniziativa, spiega l’assessore Alessandra Cattoi in una lettera inviata ai genitori, è stata pensata in occasione del semestre di presidenza italiana nell’Unione europea: “Può essere utile ai nostri figli per acquisire una maggiore consapevolezza dell’appartenza dell’Italia alla Ue, un approccio allegro e coinvolgente alle culture degli altri popoli”.

Così sulle tavole dei piccoli alunni due o tre volte al mese oltre alle pennette al pomodoro, ai saltimbocca alla romana e alle uova strapazzate sfileranno wurstel al forno tedeschi, chicken and chips irlandesi, paella e wiener schnitzel austriache.

Quindici menu in tutto ognuno dei quali verrà proposto solamente una volta nell’anno scolastico.

Un gruppo di mamme e papà della scuola primaria Aurelio Alonzi ha scritto all’assessore Cattoi per protestare: “Ci sembra incredibile che davanti alla situazione dei servizi scolastici comunali si dedichi del tempo ad un progetto di tale futilità”.

“Le sembra il caso di proporre come mezzo di educazione ad una consapevole appartenenza europea l’apertura ai fish and chips e ai wurstel? Suona piuttosto come una presa in giro quando non ci sono fondi per dotare le scuole di insegnanti madrelingua”.

E ancora: “La priorità è preoccuparsi di far arrivare nelle mense la ventata di pretesa multiculturalità culinaria o garantire la sistematica attenzione ad uno standard di qualità e “mangiabilità” da parte dei bimbi di ciò che viene somministrato giornalmente, così come il controllo dell’idoneità delle infrastrutture a disposizione?”.

L’assessore Cattoi però chiarisce: “Capisco e condivido le preoccupazioni sui problemi delle scuole ma non leviamo alcun fondo alle infrastrutture o alla didattica. Le mense sono uno degli aspetti che curiamo per stare vicini alle scuole e abbiamo pensato che questo progetto fosse un piccolo tassello nel percorso educativo per spiegare origini e tradizioni di alcuni piatti che i bimbi già mangiano e un pretesto per parlare di Europa”.

Non ci sono infatti solo i menu: “Abbiamo preparato dei ‘cartellonì in cui associamo i piatti alle nazioni e alle loro bandiere per avvicinare attraverso il gioco i piccoli a un’identità europea”.

(repubblica.it)