«Siamo rimaste sole, io e la piccolina» continua a ripetere. «Me li hanno massacrati» riesce solo a sussurrare Luana Sambenedetto, 31 anni, che aveva conosciuto il suo Stefano sui banchi di scuola a Fonte Nuova, poco lontano da Roma.

«Pensa a lei, pensa a tua figlia» le dicono con forza gli amici, quei ragazzoni con la maglia della Roma accasciati dal pianto che provano a nascondere le lacrime per trovare il coraggio di guardare negli occhi Luana e dirle: «Ce la puoi fare». Affollano la concessionaria di auto in via di Monte Gentile nella frazione di Tor Lupara, l’attività gestita da Luana e dal marito Stefano De Amicis: a poche centinaia di metri, sulla via Nomentana, la curva maledetta dove martedì sera Stefano, 37 anni, originario di Colleverde e il figlioletto Cristian, appena 7 anni, hanno perso la vita al ritorno dalla partita Roma-Bayern all’Olimpico, loro tifosi appassionati giallorossi: erano a bordo di uno scooter T-Max travolto da un’auto con a bordo tre romeni, due uomini e una donna.