Un antico rito pagano e una deliziosa zuppa primaverile. E’ con questi “ingredienti” che Paganico Sabino celebra la Festa dei lavoratori, un’occasione per salutare l’arrivo della buona stagione all’insegna delle tradizioni di un tempo e delle ricette contadine.
Il primo maggio, nel suggestivo borgo a due passi dal lago del Turano, si partirà alle ore 11con l’apertura della mostra “Il cammino della memoria” e con le esposizioni permanenti “Attrezzi della civiltà contadina” e “Arredi Sacri” presso la Sala San Nicola. Alle 11.30 sarà rievocato il “Kalènnemàju Paganichese”:rigorosamente digiuni, gli abitanti del posto immergeranno tre ghiere di noci in un bicchiere colmo di vino pronunciando “San Félìppu e Jàku, faccio a Kalènnemàju, se mòro affonno, se nò ritorno”; se le noci resteranno a galla, quella in arrivo sarà un’ottima stagione per il raccolto!
La festa si sposterà poi in tavola con la “Sagra dei Vertuti”, una zuppa di legumi e cereali (fagioli, ceci, fave, grano e granturco) aromatizzata con foglioline di timo selvatico e condita con l’olio d’oliva della Sabina, da gustare insieme ai maccheroni al pomodoro, alle salsicce, alle bruschette e a un buon bicchiere di vino. Ci sarà spazio anche per i prodotti tipici della provincia di Rieti – da scoprire negli stand allestiti nelle vie del borgo – e per le visite al Belvedere della Rocca, attraverso il percorso che parte dalla Torre Portaia.