Giovani talenti, il meglio delle ultime tendenze, grandi danzatori, musicisti e coreografi per portare in scena la massima espressione della danza spagnola, il Flamenco. Arriva la seconda edizione del Festival della danza spagnola, con tante novità per gli appassionati di quella che non è solo una forma di danza, ma sfogo poetico delle gioie e dei dolori di una comunità, in un linguaggio che, seppur nel corso dei secoli si sia tinto di molte influenze, rimane lo specchio più intimo e privato dell’Andalusia.
Ospitato all’Auditorium Parco della Musica, dal 10 al 20 gennaio, il Festival dal 2019 diventa annuale, grazie al supporto della Comunità autonoma d’Andalusia – culla e tradizionale crogiolo del flamenco – l’ente amministrativo che è il massimo promotore mondiale di tutte le forme d’arte a esso legate. Tanti appuntamenti per la kermesse – prodotta dalla Fondazione Musica per Roma con la direzione artistica di Roger Salas e la consulenza di David Lopez, e realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura spagnolo e dell’Ambasciata di Spagna a Roma – per uno sguardo sul flamenco a 360 gradi.
“Essere riusciti a dar vita a un festival che avrà cadenza annuale, vuol dire dargli un nuovo respiro – spiega il direttore artistico – vuol dire definire una programmazione più organica e di mostrare nel dettaglio la sfaccettata attualità della danza spagnola sperimentale e del flamenco in tutte le sue varianti”.
E ancora due giovani ballerini dal futuro promettente, El Yiyo ed El Tete, daranno un saggio della potenza del nuovo flamenco maschile; la compagnia di Jesús Carmona, fresca di un tour in America e in Asia; Emilio Ochando, pluripremiato classe ’84, mostrerà con il suo gruppo di ballerini un’altra faccia delle nuove tendenze del flamenco e della danza tradizionale spagnola.
Chiude il festival Falla 3.0, il concerto del Camerata Flamenco Project, che attualizzerà con grande rispetto e creatività le sonorità della musica eterna e ispirata di Manuel de Falla.