Roma trasformata in un Grande fratello per fermare il crimine. Borseggiatori, spacciatori, topi d’appartamento avranno la vita più dura quando partirà il progetto di video-sorveglianza che ha in mente il Viminale.
Progetto che passa attraverso la messa in rete delle migliaia di telecamere esterne, pubbliche e private, attive a Roma. Una miriade di occhi elettronici puntati sulle strade che saranno collegati con i monitor delle forze di polizia e carabinieri. Pronti a intervenire in caso di reato. Con i controlli che saranno rafforzati in particolare nelle vie dello shopping, da via del Corso e piazza di Spagna in centro storico fino a piazza Bologna e viale Europa all’Eur.

La videosorveglianza è uno dei punti chiave del progetto per Roma sicura. E’ necessario «rafforzare i sistemi di videosorveglianza e bisogna farlo d’intesa con le associazioni di categoria».

Il progetto è già partito a Milano e i risultati sono stati positivi. Ora l’idea è quella di esportare il sistema a Roma, avvalendosi dell’esperienza del nuovo comandante provinciale dei Carabinieri della Capitale, Salvatore Luongo.

I commercianti hanno già dato il via libera, come spiega il presidente della Confcommercio di Roma, Giuseppe Roscioli. E questo era uno dei passaggi decisivi, perchè il progetto può essere efficace solo con l’apporto delle migliaia di telecamere installate privatamente dai negozi.

I controlli tramite telecamere elettroniche, spiegano da Confcommercio, dovrebbero concentrarsi soprattutto nelle vie dello shopping. Quindi via del Corso, via Condotti, piazza di Spagna, via Frattina, piazza Navona.

Ma anche via Cola di Rienzo, viale Europa all’Eur, piazza Bologna, viale Libia e l’area pedonale del Pigneto.

«Saranno monitorate con particolare attenzione tutte zone ad alta intensità commerciale, dove furti e rapine in strada sono più frequenti».