Evento più grande di sempre, con 15 carri, un percorso che attraverserà tutto il centro e oltre una settimana di eventi ad anticipare la parata di sabato 13 giugno, che partirà da piazza della Repubblica (ore 16) per snodarsi tra via Merulana, piazza Vittorio, il Colosseo e chiudere con una grande festa in piazza Venezia.
Questa 21esima edizione vedrà una presenza istituzionale inedita, con lo striscione ufficiale del Campidoglio per la prima volta nella parata, con dietro il Sindaco, la Giunta e tutti i minisindaci, per “unire in un unico evento le mille anime dell’accoglienza di questa città”, spiega Andrea Maccarrone, portavoce del Roma Pride, coordinamento di 21 associazioni Lgbt.
“Per i diritti civili stiamo mettendo in atto tutto ciò che un ente locale può fare, istituendo anche un ufficio in Campidoglio che si occupa solo di tematiche lgbt”, spiega l’assessore alle Pari Opportunità, Alessandra Cattoi, che coglie l’occasione per dettagliare il piano di formazione dei dipendenti comunali sulla diversità sessuale: un investimento di circa 25mila euro per 12 ore di formazione per oltre 500 dipendenti tra polizia municipale, servizi sociali, uffici anagrafe e centri di orientamento al lavoro, a cui insegnare la terminologia della diversità sessuale e il corretto approccio alle identità sessuali, come ad esempio l’accoglienza delle persone transessuali all’anagrafe.
“Il Roma pride si inserisce a gamba tesa nel dibattito nazionale sui diritti civili perché in Parlamento è in discussione una legge sulle unioni civili insufficiente, sul modello delle partnership tedesche, ovvero una legge di 15 anni fa che la stessa Germania sta cambiando”.