Il San Filippo Neri non sarà più un’azienda ospedaliera autonoma, sarà assorbito dall’Asl Roma E. Quest’ultima si unirà alla Roma A.

Il Santo Spirito diventerà il punto di riferimento per l’emergenza nel centro di Roma. Ci sarà la mobilità del personale tra gli ospedali, spostando i dipendenti dove servono: i direttori generali, prima di fare assunzioni, dovranno attingere dal bacino dei trasferimenti.

Sono alcune delle novità scritte nel decreto del commissario per la sanità consegnato ai tecnici del Ministero dell’Economia e della Salute.

Nel Lazio la sanità ha circa 50.000 dipendenti, una città grande come Viterbo; gli stipendi pesano 2,82 miliardi di euro. Il piano prevede un regolamento sulla mobilità, per usare i dipendenti dove servono. Poiché si chiudono e si riconvertono ospedali, ci saranno degli spostamenti, tenuto conto che il decreto Madia apre a trasferimenti entro i 50 chilometri.

Nel Lazio, a causa del piano di rientro, il turnover (le sostituzioni di chi va in pensione) è al 15 per cento. Ma il piano è perentorio: le assunzioni saranno autorizzate solo dopo avere valutato se si può ricorrere dai trasferimenti. I direttori generali dovranno fissare gli organici negli atti aziendali entro il 15 ottobre. E dovranno fare un censimento dei dipendenti che per ragioni di salute hanno diritto al «minore aggravio» (servizio limitato per ragioni di salute).

(ilMessaggero.it)