Dal medico anche nel week-end e in farmacia senza ricetta rossa.

Sono queste le maggiori novità introdotte dalla rivoluzione della sanità del Lazio.

In che cosa consiste? Innanzitutto addio alla vecchia ricetta per i farmaci: i medici di famiglia invieranno dati e prescrizione per via telematica alle farmacie dove i pazienti potranno recarsi con il codice fiscale. Una novità che partirà il primo novembre, in via sperimentale per un mese, solo nel territorio della ASL di Viterbo e in quello della Asl RmD per il territorio di Fiumicino. Per ora riguarda solo i farmaci, l’obiettivo è di far sparire tutti i 90milioni di ricette scritte ogni anno.

Ma l’accordo con i medici di base, presentato ieri alla Regione alla presenza del presidente, del coordinatore della Cabina di regia del Ssr Alessio D’Amato e del presidente della Commissione salute Rodolfo Lena, prevede anche la «Riorganizzazione dell’assistenza territoriale e la medicina d’iniziativa»: studi medici aperti anche sabato, domenica e festivi, la riorganizzazione delle unità di cure primarie dagli ambulatori alle case di cura, la nascita di percorsi di cura ad hoc e preferenziali per gli oltre 400mila pazienti cronici del Lazio e una nuova gestione delle liste d’attesa in cui vengano date delle priorità.

Da dicembre sulla ricetta rosa ci sarà un codice di priorità, indicato dal medico: U per urgente con un’attesa massima di 72 ore, B di urgenza breve entro 10 giorni, D di differibile entro 30 giorni per le visite e 60 per le prestazioni ambulatoriali e P di programmata per i pazienti cronici.