Nel Lazio crescono furti e rapine, ma diminuiscono i reati violenti, come omicidi e lesioni dolose.

In tutto le denunce nel 2013 sono state 333.109, con un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente. A calcolarlo è il rapporto sulla criminalità e sicurezza nei territori realizzato dall’ossevatorio sulla Criminalità regionale in collaborazione con l’Eures, presentato dall’assessore alla Sicurezza della Regione Lazio, Concettina Ciminiello, dal presidente dell’Osservatorio per la sicurezza, Giampiero Cioffredi e dal delegato alla sicurezza del Comune di Roma, Rossella Matarazzo.

Nel dettaglio, l’indagine ha messo in evidenza un incremento dei reati predatori (furti e rapine) passati da 192mila circa a 201.800 e una diminuzione dell’8,2% dei i reati di ‘criminalità violenta’ (omicidi volontari e preterintenzionali, tentati omicidi, violenze sessuali e lesioni dolose), passati dai 7.705 nel 2012 ai 6.892 nel 2013. Alla crescita generale si contrappone un rallentamento nell’espansione della criminalita’: nel 2010 i reati nel Lazio sono aumentati del 7,2%, nel 2011, del 7,7% e nel 2012 del 3,7%.

L’incremento di reati ha coinvolto tutte le province del Lazio a eccezione di Latina, dove si registra una leggera flessione (-0,6% rispetto al 2012). Roma con 276.500 reati circa (83% del totale regionale) rileva un aumento del 2,9%, con un indice di rischio pari a 66,2 reati ogni mille abitanti (58,3 nel Lazio), a fronte di 28,4 a Frosinone, 36,9 a Viterbo, 45,4 a Latina e 31,9 a Rieti. E proprio a Rieti si registra l’aumento di reati superiore (+ 3,2% sul 2012 e 5.038 denunce). Più contenuta è la crescita a Frosinone (+1,3% e 14mila denunce) e Viterbo (+0,7% e 11.758 reati denunciati). A spostare l’asticella dei reati verso l’alto sono soprattutto i furti (+5,3% rispetto al 2012), con 197.372 denunce in tutto il Lazio pari al 53,9% del totale dei reati censiti dalla Regione. Più furti soprattutto a Rieti (+8,9%) e Frosinone (+6,1%), ma anche a Roma (+5,6%) e Latina (+2,8%). Decrescono invece a Viterbo (-0,8%). Diminuiscono le rapine (-2,4%) e scende anche la criminalità violenta, soprattutto a Latina e Roma, rispettivamente con -12,6% ex- 7,9% di reati denunciati. Seguono Frosinone, Viterbo e Rieti, quest’ultima con una devrescita di appena lo 0,6%. Nonostante la consistente diminuzione al capoluogo pontino resta il primato di criminalità violenta con 14,9 reati ogni mille abitanti (17,5 nel 2012) seguita da Viterbo, Frosinone, Roma e Rieti.

Roma, invece, è al quarto posto tra le aree metropolitane per il tasso di criminalità, secondo il rapporto sulla criminalità e sicurezza nei territori del Lazio realizzato dall’ossevatorio sulla Criminalità regionale in collaborazione con l’Eures. Nelle 11 aree metropolitane italiane considerate, dove vive il 32% della popolazione italiana, vengono consumati il 42,1% di quelli dell’intero Paese. In questo contesto, secondo il rapporto dell’Osservatorio regionale, l’area metropolitana di Roma si colloca al quarto posto con 66,2 reati ogni mille abitanti. Per quel che riguarda i singoli capoluoghi delle aree metropolitane, la Capitale occupa il settimo posto della classifica delle città con più reati. Classifica che vede al primo posto Milano, seguita da Bologna e Firenze. Nel confronto tra le regioni invece, il Lazio con 58 reati circa ogni mille residenti si colloca invece al terzo posto tra le regioni ‘più a rischio’ dopo Emilia Romagna – che comanda la classifica con 59,6 reati – e Liguria e prima di Lombardia e Piemonte. Sul fronte opposto la minore incidenza di reati denunciati sulla popolazione si registra in Calabria 34 ogni mille abitanti), Molise e Basilicata.

Controtendenza per i primi 9 mesi dell’anno appena trascorso rispetto al 2013, per quel che riguarda la criminalità a Roma e provincia. Da un confronto tra il periodo gennaio-settembre 2013 e 2014 emerge infatti nella provincia capitolina una diminuzione della criminalità dell’8,1%. Il rallentamento riguarda sia Roma Capitale, dove i reati denunciati scendono del 6,6% (da 163.900 circa a 153.100) sia, soprattutto gli altri comuni della provincia, che registrano un significativo -13%. Una flessione soprattutto per quel che riguarda i reati violenti (-11,3%), sul territorio romano (-10%) e au quello della provincia (-13%). Più contenuta la decrescita dei reati predatori che scendono in provincia (-5,4%) ma restano praticamente invariati nella Capitale (+0,1%). Secondo il rapporto dell’osservatorio regionale, l’indice generale della criminalità nella provincia di Roma passa da 51 reati per mille abitanti nel 2012 a 45,2 nel 2014.

Il Lazio è comunque tra le più sicure per i reati predatori in un confronto tra le grandi regioni-capitali europee. Per quel che riguarda le rapine e furti con strappo la nostra regione presenta infatti l’indice di rischio più basso (11,3 reati ogni 10mil abitanti), dopo Oslo (9,2), mentre il valore più alto si registra nella regione di Bruxelles (80,1) seguita da quelle di Parigi, Copenhagen, Lisbona e Madrid. Il Lazio invece si posiziona a metà classifica per furti e rapine in abitazione (31 ogni 10mila abitanti). Questa speciale classifica vede al comando tra le regioni più sicure, quelle di Oslo, Madrid, Lisbona Berlino e Stoccolma. Maglia nera per la regione della Capitale d’Italia per i furti di veicoli: 66,5 reati ogni 10mila abitanti. A seguire Stoccolma, Parigi e Copenaghen.

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