Tutti al Senato al grido di “Stop Jobs Act“. Sfila per le vie del centro di Roma il corteo organizzato dal Laboratorio nazionale dello sciopero sociale, partito dalla stazione Colosseo della metro B.
In marcia più di un centianio tra precari, studenti medi e universitari, associazioni, sindacati di base, che a largo Sant’Andrea della Valle si sono uniti agli attivisti in arrivo da Napoli, Bologna, Pisa, Padova e Venezia.
Qui la tensione è salita: sono state lanciate uova, fumogeni colorati e un petardo contro le camionette delle forze dell’ordine.
Alla fine, i manifestanti, alcuni con il volto coperto, sono tornati in via del Plebiscito diretti a piazza Venezia, ma sono stati bloccati dagli agenti.
Una quindicina tra contusi e feriti, compresi alcuni studenti con il volto sanguinante. Sono state chiuse le vie attorno a Largo Argentina e a piazza Venezia e i manifestanti si sono concentrati in piazza dell’Enciclopedia italiana. Poi il corteo è ripartito in direzione Colosseo.
“E’ una giornata di contestazione a un decreto infame, che riscrive in peggio le regole del mercato del lavoro e stabilizza la condizione di precarietà”.
“Se oggi viene approvato il Jobs Act, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane saremo in strada in tutta Italia per continuare a combattere”.
L’appello è “alle sensibilità democratiche che ancora resistono nel Senato della Repubblica a tradurre le parole in fatti facendo ostruzionismo e opposizione in ogni modo all’approvazione della legge”.