L’ingresso è stato prioritariamente garantito, oltre che alle autorità, a tutti i parenti delle vittime e ai residenti di Amatrice e Accumoli. Alla cerimonia, cominciata alle 18, partecipano Mattarella e Renzi.

Ci sono centinaia di persone a rendere l’ultimo saluto alle vittime. Le bare, 38, sono disposte di fronte a un altare montato proprio in fondo sotto un grande crocifisso e la statua della Madonna della Neve. Ci sono anche tanti palloncini bianchi, che la protezione civile ha voluto donare ai bambini, corone di fiori, gonfaloni.

Il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, ha ricordato nome per nome tutte le vittime provocate dal terremoto ad Amatrice.

Ci sono voluti otto minuti per leggere i nomi di tutti i morti. Un lungo elenco, salutato al termine con un forte applauso.

Visibilmente commosso il premier saluta e ringrazia l’insolito picchetto d’onore che lo accoglie, formato da volontari della Protezione civile, dai Vigili del fuoco, dagli uomini dell’Esercito impegnati in questi giorni per assistere le popolazioni colpite dal terremoto e per estrarre i corpi dalla macerie.

Papa Francesco ha inviato il suo elemosiniere apostolico, monsignor Konrad Krajewski, ad Amatrice perché partecipasse alla cerimonia funebre. Mons. Krajewski concelebra la messa presieduta dal vescovo di Rieti. Tra i concelebranti, anche il vescovo di Ascoli Piceno, l’altra diocesi maggiormente colpita dal sisma, mons. Giovanni D’Ercole.

ebrare la cerimonia religiosa a Rieti e si è conclusa con Matteo Renzi che ha bocciato quella scelta, dopo le proteste e la rabbia della gente. «I funerali delle vittime del terremoto si terranno ad Amatrice – twitta infatti il premier – come chiedono il sindaco e la comunità locale. E come è giusto e sacrosanto».

Oggi dunque ci sarà l’ultimo saluto, ma per quanti ancora non si sa: la prefettura non è ancora riuscita a comunicare ufficialmente il numero definitivo, che potrebbe essere tra le 60 e le 100 vittime. La cerimonia si terrà nell’area che si sta allestendo alle spalle del campo sportivo che ospita la tendopoli: da quella spianata si vede il campanile della chiesa danneggiato dal terremoto e, in fondo, la torre dell’orologio fermo alle 3,36.