Sono i racconti di una notte di terrore quelli di chi ha vissuto il terribile terremoto che ha sconvolto il Centro Italia.
”Abbiamo sentito un boato, poi una scossa lunghissima che ci ha buttato dal letto” racconta il corrispondente dell’Ansa, Giuseppe Ercoli.
“Mi sono ritrovato le pareti di alcune stanze attraversate da crepe, ho preso mia moglie e mia figlia e siamo scappati in strada”. E come lui centinaia, in molti Comuni.
‘‘Non c’era energia elettrica, si sentivano ambulanze sfrecciare a tutta velocità, ed era impossibile mettersi in contatto telefonico: tutte le linee sono rimaste a lungo intasate” prosegue nel racconto. Ma il peggio doveva ancora venire, con “la seconda forte scossa”.
“Mi sono svegliata di soprassalto – racconta al telefono un’anziana maceratese di 83 anni -, ho sentito degli oggetti cadere in cucina e ora mi trovo qui, in auto, con una vicina: credo che la mia casa sia inagibile. E’ uno edificio degli anni 70, ma si è riempito di crepe. Ho provato a chiamare i vigili del fuoco ma non ci sono riuscita, erano tutti occupati”.
“Si sentivano voci da sotto le macerie che gridavano: ‘aiutateci, aiutateci’. Mio padre e mia madre sono feriti, ma vivi” racconta una giovane donna nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli Piceno.
“Ero a Pagliare e dopo la scossa mi sono precipitata a Pescara del Tronto dove vivono i miei. Alcuni amici ci hanno aiutato ad estrarli – racconta in lacrime -: mia madre ha un braccio rotto e una lesione alla testa per fortuna non grave. A Pescara del Tronto è un macello. Sono morte almeno tre persone, un bambino l’ho visto passare davanti a me portato a braccia dallo zio che chiedeva disperatamente aiuto. Tantissimi i crolli”.
Testimone da Norcia: “Ancora boati e qualche sussulto. C’è ancora tanta gente in strada” racconta Chiara, romana in vacanza a Norcia.
(Repubblica.it)