L’ultima stratificazione a Castel Sant’Angelo è quella tecnologica.

Un percorso che permette di salire sulle mura, visitare la sala delle urne di epoca romana, entrare negli appartamenti papali, fino a giungere alle sconosciute sale liberty sotto la terrazza dell’Angelo; e per la prima volta, di uscire attraverso il portale edificato dall’architetto senese Giovanni Sallustio Peruzzi che dà sui giardini dalle aiuole geometriche e le ampie scalinate.

Questo è un luogo difficile da comunicare nella sua stratificazione storica – spiega la direttrice Edith Gabrielli – basti pensare che nasce come Mausoleo di Adriano, poi si trasforma in fortezza, quindi in residenza rinascimentale dei papi, in carcere, in luogo di supplizio e ora è un museo”. L’idea dell’app-guida funziona. Si parte con un giro tra le mura esterne e i quattro bastioni difensivi. Superato il passetto segreto che collegava il castello al Vaticano (quest’ultimo, come le prigioni, fa parte del tour “Castello segreto”, disponibile ogni giorno in 4 diverse fasce orarie), si accede al mausoleo attraverso la rampa diametrale di epoca medievale. Frequenti le incursioni all’esterno, nei tanti cortili più o meno nascosti, come quello dell’Angelo, dove campeggia la statua dell’arcangelo Michele di Raffaello da Montelupo (1544) e la cappella votiva di Papa Leone X progettata da Michelangelo Buonarroti. Qui i papi venivano quando per ragioni di sicurezza erano costretti ad abbandonare il Vaticano: Papa Clemente VIII vi rimase per sette mesi, durante il Sacco di Roma del 1527.

E salendo, si giunge alla novità: la riapertura delle tre sale decorate da Duilio Cambellotti nel 1926 tra i massimi esponenti del liberty. La sala delle colonne, decorata con alberi di alloro, simbolo di vittoria, e stucchi di teste d’aquila, di grande equilibrio compositivo e cromatico, diventa la più affascinante via d’accesso alla terrazza dell’Angelo, da cui si gode di una impagabile vista a 360 gradi su Roma.