L’afa estiva inizia a farsi sentire e, per chi è costretto in città lontano dal fresco del mare o della montagna, l’unica soluzione per arginare le ripercussioni del caldo eccessivo sull’organismo sembra essere il condizionatore.
L’aria condizionata, spesso demonizzata, non è dannosa di per sé: l’equilibrio tra benefici e danni è dato dall’uso che si fa di questo elettrodomestico.
La corretta manutenzione è una condizione imprescindibile per l’utilizzo perché ricettacolo di allergeni, spore di muffa e microrganismi infettivi.
Per dormire bene, l’ideale è accendere il condizionatore qualche ora prima di andare a dormire e spegnerlo quando si va a letto, oppure mantenerlo acceso nei locali adiacenti alla stanza da letto, come il corridoio, e tenere aperte le porte per permettere all’aria fresca di circolare.
In ogni caso, la regola principale da seguire è quella dei 5 gradi di differenza tra la temperatura esterna e quella impostata sul condizionatore.
«Gli sbalzi di temperatura eccessivi sono, infatti, deleteri per il nostro organismo e possono favorire raffreddori, bronchiti e tracheiti, ma anche reazioni infiammatorie a carico dell’apparato osteomuscolare – spiega la dottoressa Francesca Puggioni, specialista in Malattie dell’apparato respiratorio di Humanitas Research Hospital di Milano -. Attenzione, poi, a non piazzarsi direttamente sotto il getto del bocchettone: il rischio altrimenti è quello d’incappare in fastidiosi torcicolli, dolori cervicali e mal di testa».