Il coniglio come animale da salotto e da compagnia e non da mangiare al ‘forno con le patate’: è la proposta di legge dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla.

“I conigli -sottolinea la deputata di Forza Italia- meritano le stesse tutele di tutti gli altri animali che vivono nelle nostre case o che comunque sono inseriti nel contesto familiare”.

Le norme proposte da Brambilla si aggiungono a quelle previste dalla legge 189 contro il maltrattamento degli animali e la commercializzazione di pelli e pellicce di cani, gatti e foche, stabilendo che chiunque “produca, commercializzi, esporti o introduca nel territorio nazionale a qualunque titolo prodotti derivati dalla pelle o dalla pelliccia di coniglio” sia punito con l’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 5mila a 100mila euro.

Anche in questo caso, la violazione delle norme è sanzionata, anche se in misura ben più lieve: 75 euro per chi non iscrive il proprio coniglio all’anagrafe e 50 per chi lo iscrive ma senza dotarlo del microchip di riconoscimento. E se il coniglio non finirà più in padella, gli si dovrà comunque garantire un habitat adeguato: una gabbia grande almeno un metro per 70 o un metro e venti per 50, ben organizzata. Per almeno tre o quattro ore al giorno, poi, il coniglio deve poter andare in giro, camminare, esplorare, avere compagnia.