L’ipovisione è un disturbo della vista che può essere anche grave. Fondamentalmente consiste in un problema di visione limitata che si può manifestare in vari modi: vista offuscata, acutezza visiva limitata, vista a “chiazze”, riduzione del campo visivo, visione distorta, vista doppia, incompleta, difficoltà ad identificare forme e colori senza sforzi eccessivi… Si tratta quindi di una condizione patologica che affligge una buona parte della popolazione italiana, in quanto solo nel 2014 si contavano oltre 72 mila soggetti affetti da ipovisione o perdite parziali della vista.

Le cause di questo disturbo possono essere originate da un gran numero di cause diverse: incidenti, malattie della vista (come glaucomi o degenerazioni maculari), incidenti e in generale tutte quelle condizioni che possono danneggiare in maniera più o meno grave le capacità visive del paziente affetto. I danni possono colpire tutto l’occhio dalla cornea, alla retina, all’iride fino anche al nervo ottico. Nei casi peggiori queste patologie che causano l’ipovisione sono degenerative e possono portare ad una condizione di cecità totale. Di solito i soggetti affetti dall’ipovisione sono tendenzialmente anziani, tra i 65 e gli 84 anni, e tale condizione è causata dall’età avanzata e da predisposizioni genetiche.

Gli ipovedenti nella gran parte dei casi mostrano due forme di disturbo della vista principali: innanzitutto una riduzione del campo visivo, causata per esempio da glaucomi e che potrebbe essere spiegata ai normo-vedenti facendoli guardare il mondo attraverso un tubo; in altri casi si manifesta con danni alla retina e una visione a macchie (ad esempio, nei casi di pazienti affetti da degenerazione maculare, ovvero della zona centrale della retina, questa malattia provoca la perdita della visione centrale).

Quando le capacità visive sono talmente limitate da intralciare le normali attività quotidiane e da rendere insufficienti i semplici occhiali da vista, è importante consultarsi con un medico oftalmologo (l’ottico per intenderci) che effettuerà una serie di analisi per stabilire la gravità dell’ipovisione e saprà trovare la soluzione più adatta alla condizione del paziente e alle sue esigenze. Sono disponibili sul mercato una vasta gamma di ausili visivi per ipovedenti, in grado di ristabilire o almeno una certa indipendenza nello svolgimento delle funzioni quotidiane.

I più comuni strumenti che vengono prodotti al momento per sopperire o comunque ridurre i problemi di ipovisione sono sicuramente i video-ingranditori, degli apparecchi elettronici per ingrandire scritte, oggetti e tutto ciò che il paziente ipovedente deve cercare di mettere a fuoco nello svolgimento delle sue attività quotidiane, dalla scuola al lavoro fino ovviamente al tempo libero. I video-ingranditori sono di due tipi principalmente: portatili e da tavolo. Portatili sono composti da un piccolo schermo a colori da 3,5 o 4,3 pollici, compatti e facili da trasportare, con batterie incorporate con un’autonomia che va dalle 2 alle 4 ore ad uso ininterrotto. I video-ingranditori da tavolo invece sono più grandi ed hanno una capacità di ingrandimento decisamente superiore rispetto alle versioni portatili. Sono dotati di un piano di appoggio sostenuto da un carrello scorrevole in ogni direzione in modo da rendere più semplice per il paziente la porzione di testo o di un oggetto da ingrandire. Alcuni video-ingranditori da tavolo hanno addirittura le dimensioni di un portatile e possono essere anche trasportati.

Articolo offerto da: optariston.com