Quante volte ci siamo sentiti dire detti in latino, ma senza capirne realmente il significato? Oltre al classico “carpe diem” (ovvero cogli l’attimo), frase amata soprattutto in seguito al film L’attimo Fuggente, non abbiamo idea di cosa ci riserva il passato latino. Ecco alcune curiosità su alcuni modi di dire, detti e proverbi latini.

Ogni detto ha una precisa storia, e una situazione vissuta che è stata raccontata in poche parole: iniziamo con Vulpes pilum mutat, non mores significa letteralmente “il lupo cambia il pelo, ma non il vizio (ovvero la gente, difficilmente muta i propri atteggiamenti). Sembra che questa locuzione sia stata pronunciata da Svetonio, e che quest’ultimo l’abbia inserita nel proprio libro riferendosi all’imperatore Vespasiano.

Un’ altro detto che sentiamo è Pecunia non olet, ovvero il denaro non ha odore. Anche questa locuzione è attribuita a Svetonio nei confronti di Vespasiano. In questo caso, però, la leggenda narra che il figlio Tito abbia voluto sfidare il padre Vespasiano, lanciando alcune monete all’interno di un Bagno. L’imperatore, raccogliendole, le avrebbe portate vicino al naso e avrebbe pronunciato la fatidica frase.

Svetonio pronunciò anche Alea Iacta Est, ovvero il dado è tratto. Il significato di questa locuzione è molto semplice: una volta presa una decisione, non si può più tornare indietro.

Mens sana in corpore sano è, forse, una delle più famose: letteralmente significa Mente sana in un corpo sano, ed è attribuibile a Giovenale. Questa frase, ancora oggi, è molto usata, soprattutto in campo sportivo.

Procedendo in questa breve guida a possiamo ricordare In medio Stat Virtus, ovvero la virtù sta nel mezzo. Si pensa che questa locuzione sia stata coniata dai filosofi scolastici medievali, ma vi sono degli scritti di Omero, Aristotele ed Orazio che pronunciavano lo stesso significato, sebbene avessero usato parole differenti!

E parlando di discorsi, quante volte avete sentito dire Cogito Ergo Sum? Letteralmente significa “penso, dunque sono”, ed è una locuzione riconducibile al pensiero cartesiano.

Audentes fortuna Iuvat è stata scritta da Virgilio, e letteralmente significa la “fortuna aiuta gli audaci”. Le persone, prendendo una decisione, dovrebbero attendere il proprio futuro con audacia e coraggio.

E per concludere torniamo alle origini: Carpe diem, quan minimun credulo postero letteralmente può essere tradotto come cogli il giorno, anche se nell’uso comune (e sempre per il famoso film) è stato tradotto con cogli l’attimo.

La locuzione è stata scritta da Orazio, nelle sue Odi, e ancora oggi è un motto molto apprezzato ed amato. Soprattutto dai giovani.