In base agli ultimi dati Istat, la disoccupazione giovanile non è mai stata così alta, superando il 40% dei giovani in Italia, all’interno della fascia di età che va dai 14 ai 24 anni.

Questo dato, in base a confronti tendenziali, rappresenta il massimo storico assoluto, ovvero il livello più alto dal primo trimestre del 1977. A rendere più preoccupante la situazione troviamo i dati sul lavoro precario del primo trimestre 2013, in base a questi risultati è emerso che oltre 100 mila precari hanno perso il posto di lavoro.
Su un piano più generale e completo, invece, il tasso di disoccupazione nazionale nel primo trimestre del 2013 il tasso è arrivato al 12,8%, con un aumento del 1,8% in più rispetto allo stesso periodo nel 2012.

E’ evidente che il mercato del lavoro in Italia risulta seriamente compromesso, non esiste un settore, salvo qualche eccezione, che non registri un dato occupazionale negativo. Persino quando si ha la fortuna di essere assunti, difficilmente verrà sottoscritto un contratto a tempo indeterminato.
Contemporaneamente aumenta anche la sfiducia da parte dei giovani, i quali consapevoli delle tantissime difficoltà nel trovare e mantenere un lavoro, smettono di cercare. Questa tendenza è confermata dalle ricerche istat, le quali hanno assodato che un giovane su 10 non cerca più un posto di lavoro.

Ma non pensate che questa situazione riguardi solo l’Italia, infatti l’aumento della disoccupazione sta caratterizzando tutta Europa. In aprile il tasso ha raggiunto il 12,2% anche nell’Eurozona e l’11% nell’Unione europea, invece i paesi con il tasso più elevato sono la Grecia con il 27%, la Spagna con il 26,8% e il Portogallo con il 17,8%.
Al momento non sono previste riforme del mercato del lavoro in Italia, e la tendenza rimane in forte calo, ci auguriamo che nel più breve tempo possibile l’attuale governo Letta possa maturare l’idea di intervenire in merito.

(quotidianoitalia.it)

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