“Un Natale così disastroso non si era mai visto”. A parlare è Valter Giammaria presidente di Confesercenti.

“Cali in molti casi fino al 60 per cento. La categoria è davvero in allarme”.

Eppure in giro di gente ce ne sta, il traffico impazzito di questi giorni ne è la prova lampante. “Ma non compra”.

In picchiata la vendita di articoli d’abbigliamento, degli accessori e delle scarpe. Sotto l’abete, dunque, niente pullover nuovo o cravatta da riciclare. Niente borsa, niente vestito da indossare a capodanno. Ma nel sacco di babbo Natale mancheranno anche libri e profumi.

A raccontarlo dicono dalla Confsercenti sono i nostri associati. “Perché quest’anno anche i “pensierini” sono diventati un pensiero per chi a dicembre ha dovuto fare i conti con l’Imu, la Tasi e l’Iva. Troppe tasse – dice Giammaria – questo mese per tutti è stato un salasso e la tredicesima è servita solo a pagare le bollette”.

C’è anche l’abusivismo dilagante che aggiunge altri danni ai danni. Solo a Roma il giro d’affari di merce contraffatta raggiunge due miliardi e 300 milioni di euro. E rappresenta quasi un terzo di quello nazionale. “Ovunque ti giri trovi banchi e banchetti che fanno concorrenza sleale ai commercianti. Non ci sono controlli, nessuno multa nessuno. L’illegalità regna sovrana, manca completamente il governo della città. Abbiamo anticipato i saldi dal 5 al 3 gennaio, ma non ha senso… tanto è più di un mese che si fanno gli sconti sotto banco”.