La storia del Carnevale ha le sue origini in tempi assai lontani, fin dal Medioevo, quando lo chiamavano “fasnachat” o “fesenach”, festa di pazzia.
Questo termine venne successivamente reinterpretato con “carne levare“, che a sua volta significa togliere la carne, riferito al giorno precedente la quaresima in cui cessa il consumo della carne per quaranta giorni prima della Pasqua.
Con l’Imperatore Costantino e il cristianesimo, dichiarata religione ufficiale, il carnevale fu definito una festa pagana e bandita come festività.
Nel tempo, le usanze del carnevale tornarono ad emergere, e la chiesa cattolica fece un compromesso, e dichiarò che potevano partecipare al carnevale solo coloro che erano disposti a digiunare quaranta giorni prima della Pasqua.
Poco a poco il carnevale “perse” ogni legame con la religiosità per diventare una festa popolare, un periodo di tempo (una settimana) nella quale era permesso fare di tutto per poi ritornare alla civiltà e al buon gusto.
Oggi il carnevale è quel periodo che precede la quaresima ed è celebrato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze e baldorie.
Il carnevale termina con grandi feste e cerimonie il giorno di martedì grasso (mardì gras), che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima.229