I nuclei più antichi nelle catacombe risalgono alla fine del II – inizi del III secolo (è il caso dell’area I di San Callisto, dell’arenario di Priscilla, etc.).
Nei primi due secoli del cristianesimo, invece, non sembra vi fossero aree funerarie riservatamente cristiane.
Le limitate dimensioni della comunità, d’altra parte, ancora non richiedevano necropoli a proprio uso esclusivo e le aree funerarie erano pertanto comuni, per cristiani e per i pagani. Sepolcreti comuni sono ben documentati a Roma sotto la basilica di San Sebastiano, nella necropoli vaticana (dove peraltro accanto alla tomba di San Pietro sono state individuate anche sepolture pagane, stessa cosa che si è visto nella necropoli situata ai margini della via Ostiense, dove San Paolo era stato sepolto in una necropoli pagana).
D’altronde non è facile distinguere con certezza le più antiche tombe cristiane dalle coeve pagane: l’identificazione può avvenire in presenza di alcuni semplici simboli, quali l’ancora, simbolo di salvezza, ed il pesce, adottato perché il termine greco corrispondente sta per l’acrostico in greco di “Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore”.
[fonte: Roma Archeologica. Le Catacombe]