“ Un antico proverbio africano dice: “Se volete andare in fretta, andate soli; se volete andare lontano, andate insieme”. Dobbiamo andare lontano… in fretta.“ Al Gore

Il 23-24-25 ottobre sono date che potrebbero segnare la storia. Queste giornate sono attualmente protagoniste del Summit “Acqua e Clima”.
L’emergenza di questo incontro si deve alle previsioni emerse dalle analisi dei dati sui cambiamenti climatici forniti dal GIEC ( Gruppo Intergovernativo sull’Evoluzione del Clima ). Le stime dimostrano che ad ogni grado di temperatura in aumento le risorse idriche – parliamo di acqua dolce – diminuiscono del 20% colpendo ben il 7% della popolazione mondiale. Inoltre un analisi più lungimirante e, senza eccessi, catastrofica ha determinato che i paesi colpiti da inondazioni andranno a triplicarsi da qui al 2030 rispetto alla frequenza media attuale. Le risorse di acqua sulla terra si ridurranno del 40%, obbligando 250 milioni di persone a trasmigrare a causa delle condizioni climatiche estreme che renderanno impossibile la vita in quei luoghi.

È su questo scenario apocalittico che stanno avendo luogo le riflessioni del Summit, soprasseduto dal Ministro dell’Ambiente Galletti con la coordinazione di Walter Mazzitti.

Il  Summit venne presentato il 14 luglio 2017; sta avendo luogo proprio in queste ore nella Sala della Protomoteca del Campidoglio. L’incontro è stato promosso dall’UNESCO in collaborazione con UNECE (Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite), la Rete Internazionale degli Organismi di Bacino (RIOB), l’Alleance Mondial pour l’Eau e le Clima (GAWaC) e AquaMadre.

Sono partecipi all’incontro le più importanti autorità responsabili della gestione dei 47 bacini idrici mondiali di maggior rilievo (fiumi e laghi), vedendo inoltre coinvolti i comuni e le comunità locali in prossimità degli stessi e le grandi istituzioni finanziarie (Fmi, Banca mondiale, Bei).

Tutti insieme, si stanno confrontando per la prima volta sull’emergenza acqua e fissano i punti fondamentali della Carta di Roma, documento di valenza mondiale che “stabilisce buone pratiche internazionali, comuni a tutti, di gestione e soprattutto punta a far capire alla comunità internazionale quanto oggi sia importante, per raggiungere gli obiettivi degli accordi di Parigi, gestire bene fiumi e laghi a livello globale, perché bisogna farlo tutti insieme, nello stesso momento, con gli stessi strumenti” (Min. Gian Luca Galletti). “O vinciamo tutti insieme o perdiamo tutti insieme”, aggiunge il Ministro, che ripone in questo incontro grandi speranze.

Le tematiche trattate nello specifico sono:

  • la lotta all’inquinamento
  • controllo delle forniture idriche alla popolazione
  • l’agricoltura
  • prevenzione della siccità e delle inondazioni
  • mitigazione degli effetti del riscaldamento globale.

La sottoscrizione di questo accordo sarà oggetto di discussione alla Cop23(Le conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici)

di Bonn prevista per metà novembre.

Per l’occasione sei importanti piazze di Roma si colorano di blu per dare risalto all’evento:

  • Fontana di Trevi
  • La Fontana Della Dea Roma In Campidoglio
  • La Fontana Del Pantheon
  • La Fontana Dei Quattro Fiumi Di Piazza Navona
  • La Fontana Dei Leoni Di Piazza Del Popolo
  • Le Fontane Gemelle Di Piazza Farnese

 

È importante portare all’attenzione di tutti l’emergenza dell’Acqua e dei cambiamenti climatici che ne sono la causa, sensibilizzando i “potenti” del mondo ad una gestione diversa delle risorse, diversa ovvero globale, diversa dunque ponderata; diversa e quindi responsabile e sostenibile.

Fonte: mipiaceroma.it