Quartiere sanamente e motivatamente orgoglioso di se stesso, dunque. Che dal 1999 festeggia ogni 18 febbraio il proprio compleanno, riferito a quel 18 febbraio 1920 in cui della nascente Garbatella fu posata la prima pietra in piazza Brin (dov’è ancora visibile). Ogni anno associazioni di quartiere e artisti rinnovano il rito garbante, come si dice qui, mettendo insieme tradizione e stimoli contemporanei, memoria popolare e cultura del territorio. Così anche quest’anno: dal 14 al 25 febbraio è un susseguirsi di mostre di foto storiche, cortei di piazza in piazza, bande, inaugurazioni di opere d’arte dedicate, canzoni romane, visite guidate (vedi il programma). Non mancano l’annuale elezione di “Nonna Garbatella” al centro anziani di via Pullino (il 18/2) e l’ormai canonico concerto della banda della Polizia Locale in piazza Brin (cellula d’origine del quartiere, come detto).
Assicurata come sempre la presenza delle autorità: Eleonora Guadagno (presidente Commissione Cultura Campidoglio) all’inaugurazione – domenica 18 – di un nuovo mosaico “di quartiere”, realizzato dalla Scuola comunale di Arte e Mestieri “Nicola Zabaglia” ed esposto sui muri di via delle Sette Chiese (al civico 23); l’assessora Laura Baldassarre (Persona-Scuola-Comunità Solidale) il 22 alla Marcia della Pace con i bambini delle elementari e medie (vedi la locandina e l’invito alle scuole), da piazza Sauli all’ulivo della pace in piazza Oderico da Pordenone.
La Garbatella si celebra e ha le sue ragioni. Ma nella sua peculiare identità c’è anche il seme dell’accoglienza: è, sì, un paradiso urbano con ampie e quasi rarefatte enclave di tranquillità. Ma non è un’isola, tutt’altro. E alla festa è lieta d’invitare chiunque (romano, turista, passante…) abbia voglia di riscoprire il bello di vivere a misura d’uomo e d’essere comunità.
(Comune di Roma)