E’ stata una bellissima serata all’insegna del calcio e dei valori della pace e della tolleranza quella vissuta ieri sera nella cornice dello Stadio Olimpico di Roma. Si è infatti disputata per la prima volta la Partita Interreligiosa per la Pace, un’iniziativa lodevolissima nata da un’idea di Papa Francesco. Bergoglio, grande appassionato di calcio, ha infatti avuto la geniale intuizione di coniugare gli ideali mondiali della pace con la passione altrettanto mondiale per il calcio e per lo sport in generale. Da un incontro tra il Papa e l’ex capitano interista Javier Zanetti, argentino come lui ed a capo di una fondazione benefica, è nato dunque questo importante evento, capace di coinvolgere 52 campioni di nazionalità e religioni diversissime tra loro, eppure tutti accomunati dal desiderio di vivere il calcio come un’occasione di incontro e di confronto, per abbattere le barriere del razzismo, della violenza e dell’intolleranza. E per dare una mano alla Pace, in un mondo che invece fatica a percorrere le strade della convivenza civile. Come ha detto il Papa nel video messaggio che ha inviato allo stadio prima del fischio d’inizio, ”sono le persone amate dal popolo che educano milioni di persone con il loro esempio”. Ecco dunque perchè Papa Francesco si è speso in prima persona per coinvolgere tante personalità illustri e per la riuscita di questo importante evento di calcio e solidarietà.
Ed ecco allora scendere il campo due squadre, formate da giocatori attuali e glorie del passato provenienti da ogni angolo del globo. Da una parte la Scholas, dal nome della fondazione pontificia operante nel terzo settore, voluta espressamente da Papa Francesco. Dall’altra parte la P.u.p.i., fondazione che riprende il soprannome che ha reso celebre Zanetti nei suoi trascorsi in nerazzurro. In campo tanti numeri 10 ”da brividi”: Baggio, Del Piero, Maradona, Valderrama. E poi ancora l’ucraino Shevchenko, i sudamericani Simeone, Icardi e Zamorano, il francese Trezeguet, passando per i romanisti Nainggolan ed Iturbe, il laziale Mauri, e poi ancora Legrottaglie, il musulmano Emre, l’israeliano Benayoun, ed ancora l’islandese Halfredsson, il turco Hecmed e tanti altri, tra cui, ovviamente, proprio Zanetti… Un evento di dimensioni davvero Mondiali, con 12 televisioni collegate, oltre 27 mila spettatori allo stadio e più di 400 mila euro raccolti in beneficienza.
La partita è stata per così dire ”vera” per una cinquantina di minuti. Dopodichè i numerosissimi cambi messi in atto dalle due squadre hanno un pò fatto scendere di intensità la gara, fino a diventare poco più che una sgambata, una sorta di rimpatriata tra vecchi amici, in campo più con l’intento di non farsi male, che non con la concentrazione e l’agonismo che il campo richiederebbe. Ma va bene così, d’altronde lo scopo ultimo della partita è stato ampiamente raggiunto e tutto il resto diventa quasi un di più.
Per la cronaca comunque finisce 6-3 per la squadra di P.u.p.i: apre le marcature la formazione di Scholas, guidata in panchina niente meno che da Arsene Wenger: segna il neo beniamino romanista Iturbe al 31′ su un bel lancio di Roberto Baggio. Al 39′ la Scholas raddoppia, grazie proprio a Baggio, che raccoglie un assist fantastico di Maradona(insomma, non proprio uno qualsiasi…), e con un dribbling mette a sedere Toldo, portando il punteggio sul 2-0. Al 10′ del secondo tempo, Shevchenko su calcio di rigore riapre la gara, realizzando il 2-1 per la P.u.p.i con uno ”scavetto”. Il pareggio è firmato Icardi al 67′: l’attaccante è bravo ad anticipare il portiere. Tre minuti dopo Hecmed porta in vantaggio la squadra di Zanetti, con un bel colpo di testa. I minuti trascorrono ed il ritmo cala sempre più, fino a scendere a livelli ”da oratorio” e forse, vista la situazione, la cosa non è neanche fuori posto… L’unico che non si cura del contesto intorno e che si butta sul pallone con grande agonismo è l’argentino Icardi, che al 78′ firma la sua doppietta, portando il punteggio sul 4-2. La Scholas ha un sussulto di dinamismo con l’attaccante paraguayano Santa Cruz, che all’81’ accorcia le distanze. Ma all’85’ il pallone carambola per la quinta volta nella squadra ”pontificia”: Shevchenko propizia l’autogoal del brasiliano naturalizzato spagnolo Marcos Senna. Infine a un minuto dalla fine lo scatenato Icardi firma anche la sua personale tripletta, fissando il punteggio sul 6-3 finale. Un punteggio fin troppo netto che fa innervosire Maradona. Ma in un’occasione di pace e serenità come questa, non c’è davvero spazio per le polemiche del Pibe de Oro…
Alza dunque le braccia la squadra di Javier Zanetti, ma a vincere davvero questa volta è la pace. Per citare uno dei tanti striscioni bellissimi visti sugli spalti, ”Non è bello ciò che è bellico, ma è bello ciò che è pace”. Beh, se lo sport è questo, allora lunga vita allo sport!