A Roma in queste settimane si fa un gran parlare del futuro stadio della Roma, che dovrebbe sorgere, stando alle intenzioni della società giallorossa e salvo colpi di scena non improbabili, nell’area di Tor di Valle. Ma c’è anche un altro terreno di gioco che sta di diritto nel cuore dei tifosi giallorossi, e non stiamo parlando dello Stadio Olimpico, ma bensì dello storico Campo Testaccio, l’impianto che si affaccia su Via Zabaglia e che è stato per ben 12 anni (dal 1929 al 1940) la casa della Roma e la ”tana” del tifo giallorosso. L’impianto, dopo essere andato perduto per tanti anni, aveva trovato nuova luce nel 2000, con i lavori di risistemazione che avevano consegnato al quartiere Testaccio un nuovo centro nevralgico di attività sportive e sociali. Poi però nel 2001 la giunta capitolina aveva inserito l’area tra quelle dove realizzare una struttura nell’ambito del Piano Urbano Parcheggi, col progetto che prevedeva per l’appunto la costruzione di una settantina di box e posti auto da fare sotto il terreno di gioco. Peccato però che poi l’iter in questione si sia ben presto arenato, tra ritrovamenti archeologici e vari problemi tecnici. Da allora si fatto la situazione è rimasta ferma e la conseguenza di questo stallo è stato il decadimento dell’intera area, che verte attualmente in uno stato di completo abbandono. Proprio in questi giorni però il Campidoglio ha manifestato la volontà di ridare vita al Campo Testaccio, togliendo l’area dal Piano Urbano Parcheggi ed inserendola invece tra le strutture sportive di proprietà del Comune di Roma. Per adesso questa azione di recupero è solo un buon proposito. Ma ad aprile il tutto potrebbe essere messo nero su bianco. Oppure, per meglio dire, giallo su rosso…”Campo Testaccio, c’hai tanta gloria…”