Ritrovato un capitello corinzio sulla spiaggia di Sperlonga. La scoperta è stata fatta venerdì scorso da un pescatore amatoriale, nei pressi della villa di Tiberio. Dopo le forti mareggiate di questi giorni, il pescatore ha notato sulla spiaggia di Levante il reperto archeologico e, fatta una segnalazione, sono state subito compiute le operazioni di recupero.

Un’attività portata avanti dall’assessorato comunale ai Beni culturali, sotto la supervisione del funzionario archeologo Francesco Di Mario della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti.

Da una prima analisi gli archeologi sostengono che l’opera, risalente alla prima metà del I secolo avanti Cristo, dunque al periodo tardo repubblicano, appartiene a una variante del capitello corinzio classico, uno stile che si è sviluppato in ambiente attico, in Asia, e che non è molto frequente in occidente.

Un tipo di capitello presente ad esempio nella Torre dei Venti di Atene. Il capitello è in marmo pario, presenta nella parte superiore una fitta sequenza di baccellature semilunate lisce e a sezione concava, ventiquattro per l’esattezza. Da chiarire dunque sia la provenienza del reperto che le maestranze che lo hanno eseguito. Con molta probabilità un’opera trasportata con una nave naufragata nel Tirreno.