Un Piano Sanpietrini per le strade di Roma.  Non solo: sarà una roadmap per ricucire il tessuto viario all’insegna della tutela del paesaggio e della storia ma anche della sicurezza dei cittadini e delle mutate esigenze della città.

Il Piano Sanpietrini è frutto del Tavolo di Lavoro che ha visto il coinvolgimento di diversi soggetti istituzionali: il Gabinetto della Sindaca; la Vice Direzione Generale Servizi al Territorio che ha coordinato i lavori; il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma; la Sovrintendenza Capitolina; il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture Manutenzione Urbana e il Dipartimento Mobilità e Trasporti di Roma Capitale; l’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità e Risorse per Roma.

Il punto di partenza è stata la valutazione d’insieme del tessuto viario del centro storico, I Municipio, che ha permesso di contemplare la tutela del paesaggio e della storia e la funzionalità e sicurezza delle strade. È stata effettuata un’analisi dello stato di fatto, dello sviluppo storico-urbanistico e della mobilità delle aree. Ci si è avvalsi delle più note cartografie che rappresentano cronologicamente gli ampliamenti della città. È stato eseguito quindi un rilievo dettagliato della situazione attuale

Il Piano Sanpietrini verrà poi esteso anche agli altri Municipi della Capitale: il metodo di lavoro sarà identico e prevederà una fase di analisi e valutazione del tessuto viario ed una proposta di programmazione di interventi.

Nel piano già redatto è stata inserita una classificazione della tipologia di intervento specifico per ogni strada. Per i lavori si dovrà procedere seguendo tre criteri:

– ricucitura del tessuto viario. Sono definite condizioni uniformi del paesaggio urbano laddove nel tempo si sono generate frammentazioni casuali e ingiustificate. Sono previsti, ad esempio, il ripristino della pavimentazione in selciato in via del Corso e via dei Condotti utilizzando i sanpietrini rimossi da viale Aventino o, al contrario, l’eliminazione dei sanpietrini in via Marsala e via Giolitti, strade adiacenti la stazione Termini con alti flussi di traffico;

– valorizzazione dei tessuti. Per il Centro Storico, recuperando l’assetto viario più antico e storicizzato, anche in considerazione del prevalente uso pedonale delle strade; mentre per i tessuti urbanistici otto-novecenteschi e per i suoi assi viari principali, in presenza di un maggior flusso di traffico, si procederà ad eliminare i sanpietrini come in via Nazionale e viale Aventino;

– valorizzazione, attraverso la ripavimentazione in selciato, di percorsi dedicati alla pedonalità prevalente che attraversano la città. Esempi possono essere il percorso da Piazza San Giovanni al Colosseo o una serie di strade quali Via dei Santi Quattro, Via Santo Stefano Rotondo, Via di San Paolo della Croce, o ancora il percorso di comunicazione delle Basiliche sull’Aventino con la riqualificazione in sanpietrino di Via di Santa Sabina fino a Piazza Cavalieri di Malta.

 

Non sono comprese nel piano, perché necessitano di una più complessa progettazione, le aree di Piazza della Repubblica, Piazzale Ostiense, Piazza di Porta Maggiore.

 

Una volta adottato, il Piano Sanpietrini potrà essere inserito come allegato al Piano di gestione del sito Unesco.