Si è consumata in questa settimana a Roma una dolorosa scissione all’interno del Partito Democratico: tutta l’ala del partito che ruotava intorno all’ex segretario Pierluigi Bersani ha infatti lasciato il Pd, apertamente in polemica con Renzi. Il grande regista occulto della scissione è da rintracciare in Massimo D’Alema, ma a metterci apertamente la faccia sono stati anche altri nomi pesanti dell’establishment, come il già citato Bersani, Roberto Speranza ed Enrico Rossi, attuale Governatore della Regione Toscana. Alla fine è rimasto invece dentro il Pd Michele Emiliano, anche lui Governatore, ma della Puglia. Emiliano ha preso parte sabato scorso a Testaccio ad un’iniziativa al Teatro Vittoria insieme con Speranza e Rossi ma poi, pur prendendo nettamente le distanze dalla gestione renziana del partito, ha deciso di continuare a stare nel Pd, dando vita dall’interno ad un’opposizione ‘’di sinistra’’. Sulla sua strada che porta ad una nuova minoranza interna il Governatore ha poi trovato l’intesa con altri big del partito, come il ministro Orlando, Gianni Cuperlo e Cesare Damiano, ministro durante il secondo governo Prodi.